giovedì 27 ottobre 2011

maleducazione tecnologica bisss, o della guerra preventiva al digitatore spot esibizionista insensibile d’affetti e domiciliato al mulino bianco

già qualche tempo fa me l’ero presa con certi sms natalizi. e invecchiando peggioro. così la mia avversione al digitatore insensibile che si fa sentire una volta ogni dodici mesi confina ormai col sadismo.
tutta colpa della prima pubblicità dell’anno con babbo natale incorporato che mi ha sorpreso ieri mentre guardavo “arnold” ricordandomi che tra due mesi ci risiamo?
forse.
ma immagina questa scena e compatiscimi un po’: pomeriggio del 25 dicembre, scappatodicasa con scazzo strafestivo che galleggia sul divano nel monoloc. inutili pacchetti colorati di contorno. digestione faticosa del ripieno della faraona. una candela al profumo di whiskas ormai spenta. i figli di toto cutugno che cantano “astro del ciel” a “speciale domenica in”. quella là abbracciata da qualche parte con pisello piccolo a guardare “love actually” su canalecinque. vago mal di testa.
in certi momenti sei un uomo morto che cammina. e un sms, in certi momenti, può risultare decisivo: il confine tra la grazia del presidente che ti evita la sedia elettrica e la spinta alle spalle del digitatore insensibile sta tutto in pochi bit.
e il cellulare vibra.
un invito al cinema? un “ma come stai”? un augurio personale? no.
“un fantastico natale a tutti da pippo (papà), pippa (mammà, un culo da dieci in carriera), pippetta (labimbagrandemaquant’èintelligente), pippetto (il dolcissimo neonato) e pippuzzo (lo yorkshire)”.
io non mi chiamo “tutti”. eppure in una giornata è il decimo messaggino esibizionistico di questo tenore che ricevo.

un anno dopo, gli sms natalizi dei serial killer del mulino bianco si riducono da dieci a nove. ohibò.
infatti a metà febbraio trovi in giro il tizio del decimo, spettinato, che ti dice che da cinque mesi sta pagando gli alimenti. d’istinto gli fai: “cavolo mi spiace. mi era venuto un presentimento non avendo ricevuto il vostro sms a natale. i pippetti come l’hanno presa?”
ma dentro, più dentro, verso il basso, senti un moto ondoso incerto che cresce. e vorresti cagar fuori un “adesso scegli: impìccati col guinzaglio di pippuzzo o strozzati con gli abbracci del mulino bianco. faccia da cülo”.
ma alla fine non caghi fuori niente. anzi, gli offri un caffè e ti fai asciugare da quaranta minuti di orrendo monologo suicida.
brava gente i senzafamiglia.

2 commenti:

Lisa ha detto...

Ossignore. Pessimo. Prima ti guardano dall'alto in basso con "hotuttoquellochesipuòdesiderare" e poi ti fanno julienne di attributi.

Non sarebbe ora di piantarla con sta famiglia cristiana del cavolo? -.-
Tanto si sa come va a finire. Nel migliore dei casi sono corna a raffica dopo 2 anni, lo capiranno mai?

metiu (scappato di casa) ha detto...

Due anni? Cos’è tutto questo improvviso ottimismo?
:)