sabato 27 febbraio 2010

anticipo

basta un po’ di sole e dieci gradi nell’aria che comincio con gli starnuti allergici. questa cosa di essere sempre in anticipo mi logora: devo prendere gli antistaminchia un mese prima degli altri, vomito prima di salire sulla gondola, ho il mal di schiena prima di andare a correre, compro le pentole prima della gita in autobus a livigno, scelgo i maglioni già larghi per il timore che poi si allarghino. e in ufficio arrivo anche con 24 ore di anticipo su quelli che quel giorno lì stanno a casa. se ne può più.

pronto per la pasqua

avvicinandosi la colomba pasquale, ho sentito il bisogno di fare il punto sulla mia spiritualità. così ho ritrovato un estratto di un blog, di cui non ricordo né il nome né l’indirizzo, ahimè, che dà una definizione interessante della principale divinità occidentale:
“dai dati in mio possesso sembrerebbe uno che può concedere qualche deroga alle regole della fisica, che può tutto quello che vuole ma non può volere il male, che è ovunque, ingenerato, increato, eterno, perfetto, incausato, motore immobile, ingravidatore di vergini, consustanziale a suo figlio e a un volatile, infinitamente buono, distruttore di città, parlante attraverso roveti ardenti, unico, giusto, teleologicamente coerente, ontologicamente provato, costantemente impegnato a estrinsecare il puro atto, che fa piangere sangue di gallina alle madonnine di gesso e che nel frattempo trova il tempo per farsi rappresentare in via esclusiva da un anziano signore con dei buffi copricapi e l’accento da sturmtruppen e per interessarsi massimamente di quello che due adulti consenzienti fanno sotto le lenzuola”.

prima legge della termodinamica

"prima legge della termodinamica: prima o poi tutto si trasforma in merda".
woody allen

venerdì 5 febbraio 2010

scrivanie disperate - la fuga

nevica forte sulla città. e per una volta non mi faccio fregare. la neve è poetica: mica potrò odiarla ogni volta per colpa di quelle quattro ore in più di viaggio che mette tra l’ufficio e la casa? allora, gioco d’anticipo: alle due e mezza prendo la porta prima che il traffico prenda me. e tornando mi sento talmente avanti che quasi mi tampono da solo.