venerdì 19 ottobre 2012

tre scappati di casa, sanremo e gli occhiali della cattiveria


io e “il lamentela” li chiamiamo bonariamente gli occhiali della cattiveria. quando se li infila, “il pigiama” può diventar polemico. ma devo dire la verità: c’ha le sue ragioni per diventar polemico.
succede in quei sabati sera da scappati di casa quando in giro ci siamo noi tre e la nebbia.
dopo un aperitivo nel peggior bar della provincia di milano – a base di birra da reflusso gastroesofageo immediato, olive snocciolate nel 1980 ma servite oggi e patatine gommate – il pigiama butta lì: “andiamo a mangiare qualcosa a casa mia?”.
a me piace tanto.
cinque minuti dopo sono allungato su un vintagissimo divano di pelle a guardare il festival di sanremo, coperto con lo scialle della zia del pigiama. il lamentela, che ha già ingollato cinque o sei birre da reflusso ma non accenna a reflussare, pianta il culone sulla sedia e i pugni sul tavolo nella tradizionale postura che ammiro dai tempi preistorici della prima liceo.  
il pigiama cucina. e per cucinare – sa la maledetta parodi perché – toglie le lenti a contatto e sul naso si posa gli occhiali. sotto il naso, tracanna un paio di bicchieri di rosso velenoso che usa anche per insaporire il risotto.
il pigiama è l’unico a fare qualcosa. io mi limito a dare i voti ai seni delle cantanti e il lamentela si lamenta che è tardi e tiene fame. in pratica due parassiti. io sono il parassita che ha portato il rosso velenoso. il lamentela, invece, ha portato le mani con cui pesca fette di pancetta coppata dal pacchettino dell’esselunga. operazione pericolosa, il pescar pancetta coppata. infatti, con manovra maldestra, il lamentela fa cadere il turacciolo del veleno sotto il tavolo e, gonfio di birra come un otre, non accenna a raccoglierlo.
al che il pigiama dà di matto. e dietro gli occhiali della cattiveria sferza l’amico con vigore, richiamandolo a un minimo di collaborazione domestica (le sue parole non sono esattamente queste).
per evitare gli improperi di quegli occhiali incolleriti, astuto mi offro subito di apparecchiare.
ma la serenità ritorna subito, giusto il tempo di proporre un ballottaggio tra il sedere di dolcenera e quello di emma marrone. la spuntano per due voti a uno le chiappette di dolcenera proprio mentre in tavola arriva il risotto.
è quasi mezzanotte, e domani non si va a squola.

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venerdì 12 ottobre 2012

conversazioni disperate – grazie, non compro niente


macchina da caffè lavazza. spazzolino a tre testine aquafresh. prestiti inpdap. location matrimonio como. per dormire meglio. taxi. software per lavanderia. tsunami. isole dell’egeo. ragazze che ballano in canottiera.
usi gi-meil? io sì. e ‘sta cosa del software che legge le mie “conversazioni” e poi spiattella a lato dello schermo le pubblicità personalizzate dà fastidio. e fa una certa impressione. mi ricorda quella volta che al casello dell’autostrada, dopo un viaggio scomodo di tre ore tormentato dal mal di schiena, mi accorsi che sull’auto vicina c’era giorgio mastrota: mi venne voglia di chiedergli se nel bagagliaio avesse uno dei suoi materassi antistress.
pagliericci mediaset a parte, lascio di seguito qualche annotazione per il signor gi-meil e le sue tentate vendite.

macchina da caffè lavazza – al mattino il caffè ce l’ho bisogno anche in vena ma vado al bar. se proprio ci tieni regalamela tu a natale con annesse cialde per i prossimi novantadue anni (mettine anche un paio di semolino, va’).

spazzolino a tre testine aquafresh – disgiamolo, l’apparenza lo penalizza: cerbero mettitelo in bocca tu.

prestiti inpdap – sono un po’ barlafuso però ce la faccio. avessi bisogno mi faccio sentire io.

location matrimonio como – suca. sulla carta d’identità ormai c’è scritto “libero professionista”.

per dormire meglio – chi? io? ieri non ho nemmeno sentito la sveglia. hai letto la meil di qualcun altro. 

taxi – sono un taccagno, preferisco il tram.
“sei così bella che stento a tenere gli occhi sul tassametro” (cit. http://www.youtube.com/watch?v=cz7azdu8nwg)

software per lavanderia – mi è venuta voglia di cliccarci, giusto per capire che diavolo è e com’è finito nelle mie conversazioni.

tsunami – questa l’ho letta su un giornale: “lo tsunami ha costretto due milioni di giapponesi a evacuare”. refusi intestinali.

isole dell’egeo – l’anno prossimo, magara.

ragazze che ballano in canottiera – “musa del carnevale, santa della balera, liberami dal male” (cit.)

piesse: copia&innova. l’idea di questo post mi è venuta leggendo quelli, fortissimi, sulle chiavi di ricerca che ti fanno finire sui blog.
butto lì a mo’ di esempio un ottimo pier