martedì 27 dicembre 2011

statistiche disperate – manicomio mon amour

secondo blogger.com nell’anno 2011 “scappatodicasa” è stato visitato da 9.328 pazzi.
per la questura i pazzi sono stati 28.
per gli organizzatori i pazzi sono stati nove milioni.
nessuno ha incendiato cassonetti.
forse l’unico modo per conoscere il dato corretto è fare un’indagine audiweb nei manicomi.
comunque: 9.328, novemilatrecentoventotto, è davvero tanta roba.
sono un bloggista fortunato.
grazie. anzi, abbondiamo che è tempo di tacchini ripieni: grazzie!

ci si vede o ci si sente o ci si legge presto.

ah, dimenticavo. ti avevo promesso qualcosa di melenso per le feste.
ho cercato tra i miei cidì una bella canzone natalizia da dedicarti ma l’unica che c’entra qualcosa con la sacra famiglia fa così: “musica, musica, musica… della madonna! gente, gente, gente… divertente!”.
allora ho trovato su internet “silent night”. è una roba detestabile. ma almeno in questo caso la canta e la suona ben harper.
il gatto mi si è commosso durante lo streaming e per l’emozione ha pisciato fuori dalla lettiera. a san silvestro lenticchie alla cantonese.

venerdì 23 dicembre 2011

mangiatoie disperate – control c control v

sì, questo è lo stesso post di auguri natalizi che ho pubblicato l’anno scorso.
ho fatto copia e incolla.
come sistema è sano. lo faccio anche al lavoro e non si è mai lamentato nessuno.
e poi è già tanto che mi sono ricordato.
tienilo da parte anche per il 2012: l’azienda che mi regalava ogni anno il calendario da scrivania è fallita, e io non mi ricordo mai se natale è il 25 o il 26 dicembre. organizzati tu con gli auguri. io faccio quello che posso.
adesso ti lascio, che per arrotondare lo stipendio devo andare a lavare le mangiatoie dei presepi viventi sui navigli.
baci

metiu
(casalingo disperato scappato di casa gran marchesino della schiscetta principino del microonde e orsetto lavatore di presepi)

nota 1: seguirà a breve post di natale farlocco con le lucine colorate e finto melenso per far contenti i bambini grassi che cantano in tele, i nonni, whoopi goldberg e i cani col cappotto.

nota 2: grazie di cuore a maurizio milani, che mi ha insegnato a usare a sproposito la parola “sano” e molto altro. anche se non ti conosco, sappi che ti voglio bene.

mercoledì 21 dicembre 2011

censimenti disperati – i cavalieri dello jedi

hai sentito di quei tizi della repubblica ceca che venerano i cavalieri dello jedi di “guerre stellari”? niente di male, ognuno ha le sue: c’è chi prega davanti alla ciocca di capelli del santo, chi pensa che il pappagallo dello zoo sia la reincarnazione del bisnonno, chi guarda il telegiornale di rai uno senza essere obbligato e chi manda e-mail alla domestica dei “jefferson” (non mi ha ancora risposto, ‘sta culona).
il punto è che questi quindicimila cittadini cechi l’hanno scritto nel questionario del censimento alla voce “religione professata”.
sono arrabbiato perché nel mio questionario questa possibilità non esisteva: e chi sono io? il figlio di cenerentola?
a pensarci ci sarebbe stato da sbizzarrirsi. per esempio, io mi sarei professato adepto praticante di lupin terzo e di fede vulcaniana, avrei scritto che vorrei sposare éowyn, la principessa di rohan, che prima di uscire con una ragazza rivolgo sempre una preghiera al sam di “provaci ancora sam”, e che per sfidare i segreti conservati nel mio frigo disperato mi servo degli insegnamenti dell’indagatore dell’incubo, dylan dog.
a pensarci mi ci voleva un modulo a parte, giuda ballerino.

domenica 18 dicembre 2011

sono uscito a prendere una boccata d’arte

parigi. mezzanotte. un sognatore. la pioggia. quelle musiche. gli scrittori. le passeggiate. le battute che sembrano schegge. il romanticismo che non puzza di miele.
e hansel-va-un-casino-quest’anno che sembra un attore.
c’è in giro un bizzarro signore di settanta e passa anni che è ancora capace di venirmi a prendere con una macchina magica per portarmi dentro un cinema a prendere una boccata d’arte.
ho fatto bene ad aspettarlo, al solito posto.

giovedì 15 dicembre 2011

fonda un’azienda! (che io non c’ho voglia) – “giurassic offis 2.0”

non c’è tempo da perdere: dopo la riforma delle pensioni si rende necessaria una nuova puntata della rubrica “fonda un’azienda! (che io non c’ho voglia)”.
l’impresa che questa volta ti propongo di aprire è specializzata in forniture per uffici. oltre alla carta a4 per quando finisce l’igienica e alle penne biro da masticare in riunione, la “giurassic offis 2.0” – la chiameremo così – anticipa il trend del mercato fornendo da subito una serie di prodotti innovativi per il benessere degli anziani che popoleranno le scrivanie.
eccoli nel dettaglio:

cialde di pastina solubile per la macchinetta del caffè.
sostituzione di “autluc express” della maicrosoft con “c’è posta per te” della de filippi.
dentiere usa e getta per la manager competitiva che vuole ancora mordere sul collo l’altra manager competitiva senza dover affrontare la successiva riunione a gengive nude.
viagra per dirigenti over 80 in caso di relazioni extraconiugali con la manager sdentata.
pausa pranzo anticipata alle 11 e 57 fatta precedere da annuncio vocale sulla intranet: “alura, l’è prunt?”.
set di foto di nipotini generici per salvaschermi.
app blecberri per scaricare il podcast della “vita in diretta” con mara venier.
bagni mobili modello cantiere edile in caso di coda dei prostatici alle toilette fisse.
viakallo per ingannare la noia durante le riunioni.

la rubrica “fonda un’azienda! (che io non c’ho voglia)” è realizzata in collaborazione con la camera di commercio delle risaie.
scappatodicasa.com è un blog di servizio per lettori disperati.

lunedì 12 dicembre 2011

cinemi disperati, amici talismani e pupe sballate. con sondaggio

serve il tuo aiuto.
ti spiego perché: un amico, singol, va al cinema con una ragazza, singol. i due si sono già visti qualche mese fa per un aperitivo. nell’occasione lei gli racconta di essere agli sgoccioli con il fidanzato.
ora, s-fidanzata, gli propone un film. lui accetta con entusiasmo.
passano una serata carina: cinema, passeggiata e quattro chiacchiere. arrivato a casa, mi racconta, si trova un sms della buona notte sul telefono.
“è interessata”, pensa.
al mattino seguente nuovo messaggino dalla pupa. che fa così: “ciao, dormito bene? la serata con te è stata di buon auspicio: questa notte alle tre mi è arrivato un sms di disgelo dal mio ex”.

ti propongo allora un sondaggio per trovare la risposta più adatta all’sms. e m’impegno a riportare fedelmente i risultati all’amico che ti sarà riconoscente.
sotto trovi sette proposte non vincolanti a cui puoi aggiungerne di nuove. solo per questa volta, e visto che si avvicina il natale, nel testo è consentito nominare invano qualche santo a caso.

1 – e pensare che non ti ho nemmeno fatto toccare la gobba.
(non è necessario specificare quale, ndm)
2 – segnali di disgelo dal tuo cervello invece non ne sono arrivati?
3 – la prossima volta puoi anche schiacciarmi le palle col tacco, come si fa col toro in galleria a san silvestro.
4 – quando esaurisci il credito avvertimi che faccio una festa.
5 – ti va bene che col t9 non riesco a scrivere fanctjo svponzb.
6 – lo immaginavo, il mio ano è esposto in tutti i casinò italiani.
7 – guarda in alto, sta passando una cometa! seguila e fatti un giro in medio oriente.

giovedì 8 dicembre 2011

sette post e una scopa

che cosa tocca fare per stare nel bloggomondo. tocca proseguire le catene di sant’antonio.
la mia mela preferita mi ha passato il “seven link project”. e siccome è una streghetta io eseguo sull’attenti: se non lo faccio, dicono che mi ritroverò con la scopa in quel posto a ramazzare la stanza.
eccoti allora la mia versione disperata del giochino egocentrico:

1 – il mio post il cui successo mi ha stupito:
elefanti disperati alla fermata del tram
(ha avuto un sacco di visualizzazioni: sarà stata la mia mamma che l’ha fatto girare tra le sue amiche)

2 – il mio post più popolare:
“scappato di casa” porta culo! già pronti i tariffari
(mi ha fruttato un totale di 280 euro tra taglia 46 e p. – anzi, adesso che ci penso: vi sbrigate coi bonifici o devo mandare i beccamorti del recupero crediti?)

3 – il mio post più controverso:
scrivanie disperate – la pausa caffè
(perché controversa è ogni mattina in ufficio la scelta suicida alla macchinetta)

4 – il mio post più utile:
“fonda un’azienda! (che io non c’ho voglia)” – comincia la wedding planner. con sondaggio e ricchi premi
(gli aspiranti maniaci che cercano notizie su olindo e rosa adesso finiscono sul mio blog. sono soddisfazioni)

5 – il mio post che non ha avuto l’attenzione che meritava:
fornelli disperati – la tisana
(mi aspettavo almeno un commento dal marketing della “no gas giuliani”)

6 – il mio post più bello:
la cattiva reputazione

7– il mio post di cui vado più fiero:
una riconoscenza grande ottomilaseicentoundici metri

ecco fatto. adesso mi tocca passare la scopa ad altri sette.
ma ricorda, melinda cara: avevi promesso che se avessi partecipato alla catena mi avresti trasformato da marchesino della schiscetta in principino del microonde.
se non lo fai vengo a fare la pipì in un angolo del tuo blog.

evvualà i miei sette link disperati:

maffie
http://101uominipiudimerdadeltuo.blogspot.com/
matta da slegare
http://mattadaslegare.blogspot.com/
lisa
http://lisa-romanceinthecity.blogspot.com/
karl
http://karl-girovagando.blogspot.com/
jay
http://centraljerk.blogspot.com/
ele
http://laversionediele.blogspot.com/
(ele, con comodo. non è per metterti fretta: te ne mancano solo quattro)
michivolo
http://comeprendereuncaffe.blogspot.com/
(lo so michi, l’hai già fatto. ma siccome sei prolifica peggio di me puoi uscire in scioltezza altri sette post per lo zio metiu, no? ai em a scassaballs)

martedì 6 dicembre 2011

in diretta dal parrucchiere: mi sono (quasi) fidanzato

prima che tu lo sappia dal parrucchiere o su tuisbùc te lo dico io: mi sono fidanzato.
proprio fidanzato-fidanzato no. diciamo che ho ottime possibilità.
la settimana scorsa ho mandato una mail a florence, la domestica dei “jefferson”, aprendole il mio cuore e confidandole che con il suo modo indolente di spolverare incarna da sempre il mio mito femminile.
non mi ha ancora risposto. ma secondo il mio amico avvocato è un buon segno perché significa che ci sta pensando: noi troviamo superficiali le persone che rispondono di fretta alle proposte di fidanzamento.
e siccome non sono un pirla, mentre flo riflette continuo ad offrire i miei servigi alle neo separate della zona risaie.
me le segnala di prima mano lo stesso avvocato.
io le avvicino con una scusa. ne ascolto gli sfoghi. m’invento che faccio lo scrittore. e faccio credere loro di poter spuntare uno sconto robusto sulla parcella dell’amico divorzista.
alcune sono riconoscenti, e chiedono al giudice di far versare dal mentecatto – che s’è fatto beccare con la collega e le mutande alle caviglie – un po’ di alimenti anche a me.
alimenti non surgelati. sennò son capace anch’io.

sabato 3 dicembre 2011

finché sei andata

non mi sono mai chiesto se là sotto faceva freddo. ti ho sempre dato da bere all’ultimo minuto. e mi sono dimenticato almeno un paio di volte che il tuo compleanno andava festeggiato col bollo.
però quella volta che ti hanno fatto male mentre te ne stavi ferma a un semaforo rosso mi sono incazzato e ti ho portata dal dottore bravo.
siamo andati in giro piano, a volte lontano, e ti sarai anche annoiata: non si può certo dire che io sia fernando alonso, no. e chissà che palle t’ho fatto con tutte quelle canzoni di ben harper, prince e jovanotti.
negli ultimi tempi, lo sai, m’hai fatto incazzare: non mi si può lasciare a piedi di notte.
ma questa mattina, quando ti ho svuotata di sette anni di ricordi per portarti dal rottamatore, mi è venuto da piangere.
finché sei andata, io t’ho lasciata andare.

giovedì 1 dicembre 2011

ancora virus, ultimissima (io non c’entro)

porca malora! è stato creato il virus che può uccidere la metà della popolazione mondiale. giuro sul pangasio e su pisello piccolo che non sono stato io.
il mio microonde non c’era e se c’era dormiva.
il mio frigo batterico è innocente come il culetto di un neonato.
i miei fornelli disperati sono limpidi come la coscienza di un monaco tibetano.
e il mio spacciatore di scatolette è morto da tempo in una puntata di “cold case”.
al massimo io ho fatto venire a me stesso, a qualche amico, a un paio di scappate di casa, a un equino e a mia sorella uno squaraus un po’ più resistente degli altri.
ma un virus sterminatore no.
i legali di scappatodicasa.com porteranno in tribunale chi ha messo in moto la macchina del fango ai miei danni. sospetto il solito chef comunista.

in fede,
metiu (casalingo disperato scappato di casa e gran marchesino della schiscetta)