venerdì 25 settembre 2009

gas condicio

ieri sera tornando a casa ho fatto la coda in zona piazzale lotto. la coda non è mai bella, ma non tutte le code sono uguali. questa è stata emotivamente significativa perché mi sono trovato in mezzo a quelli che andavano alla "festa delle libertà". mentre respiravo i gas di scarico della maggioranza - e contribuivo con quelli del partito dei disillusi - mi sono ricordato che in questi giorni a milano va in scena il "festival dell'ambiente". ho sgasato, ho tirato un bel respiro profondo di nanopolveri, ho tossito. poi mi è venuto da ridere pensando a come possono stare insieme due parole come milano e ambiente.

"io ho sempre lavorato per l'ambiente. già a 12 anni ritiravo i fusti di olio esausto dalle officine della zona e li svuotavo nell'adda. con questo spirito di sacrificio pian piano ho aperto due discariche abusive. i primi focolai di malaria li ho avuti lì. erano anni che non si vedeva in italia. per me è stata una bella soddisfazione".
maurizio milani

mercoledì 23 settembre 2009

atleti disperati – il bigliardino

uno scende in campo con una ginocchiera buona per il football americano. un altro dà forfait per una elongazione che si procura allacciandosi le scarpe negli spogliatoi. un terzo, cianotico al ventesimo minuto di gioco, chiede di stare in porta (e c’è da discutere col portiere).
è tempo di innovare. così, dopo l’ultima partita a calcetto con gli amici, ho pensato: se stiamo tutti abbracciati a gruppi di 2, 5 e 3 – e leggermente sollevati da terra – possiamo tentare un più decoroso bigliardino-umano, che è meno traumatico per polmoni, legamenti e dignità personale. resta solo da individuare un posto politicamente corretto dove inserire il gettone.

giovedì 17 settembre 2009

fornelli disperati – il tiramisù

dopo che hai corso per 12 chilometri qualche volta ti danno un piccolo premio. beh, già il fatto di non essere defunto in gara per me è un riconoscimento. l’altra domenica, oltre alla vita, ho ricevuto in omaggio nel sacchettino postumo una confezione di mini tiramisù, della pasta, la passata di pomodoro e un’aranciata. è stato come tornare dal supermercato sudato, coi calzoni corti e l’andatura di dorando petri.
qualche sera dopo ho allestito una cena nel mio stile minimal (schiscetta della mamma riscaldata e scatolame a scelta). come “rinforzino” ho servito all’ospite un mini tiramisù, spacciandolo per una specialità. la specialità, però, si è rivelata una specie di tarocco della girella. quindi i casi sono due ("e la morale è sempre quella"): o questi scopiazzano la girella e per non avere problemi legali scrivono sulla confezione mini tiramisù, oppure son convinti davvero di fare il tiramisù ma la ricetta la prepara uno come me.
non c'entra niente, però mia sorella il tiramisù, quello vero, lo fa con i pan di stelle. dice che l’ha sentito alla radio da fabio volo. dunque, a più di quarant’anni, riesce a far convivere i chakra tibetani e radio diggei. in famiglia stiamo messi così.

ps:
caro lettore, mi piacerebbe sapere quali sono le tue merendine confezionate preferite, giusto per servirle come dolce al prossimo masochista che viene a cena da me. se vuoi collaborare te ne sarò grato, a differenza dell'ospite. io voto per il saccottino al cioccolato del mulino bianco.

lunedì 7 settembre 2009

piccoli randagismi

piccola città, domenica pomeriggio. può capitare di trascinarti sbadigliante in bicicletta per le campagne, coperto solo di una maglietta contesa ai peruviani alla bancarella, pantaloncini che metti per dormire e ciabatte infradito di fine stagione già pronte per i bidoni. quando, tutto d’un tratto, t’imbatti in un’amica che ti convince a un aperitivo nella mondanità del centro.
seduto sullo sgabello, ti senti osservato come sul palcoscenico. un modesto palcoscenico di provincia. lì per lì, c’hai quasi vergogna. poi, là per là, nella massa di poveretti e poverette in camicia bianca, polo viola firmata e scarpe da velina ti vien quasi da abbaiare ad alta voce. “bau!”. e fare orgogliosamente pipì sulla ruota della smart decappottabile.