precario è una parola da cui
è bene scappare. meglio se a bordo di una nave pirata.
è una condizione imposta e,
se declinata al plurale femminile, “pre-carie”, sa pure di mal di denti in
arrivo.
scava come una goccia,
imputridisce lo smalto.
e a un certo punto capisci
che ha vinto. succede quando ti organizza perfino il pensiero, dopo averti
rovinato i denti.
rovesciare la prospettiva.
prendere il timone dell’instabilità.
rotta: avanti. target: dove
arriva il rostro della nave.
la barba sfatta c’è, ora
basta un’uveite da proteggere con la banda nera sull’occhio.
sto parlando del lùc.
poi si tratta di fare
bottino tutti i giorni – del lavoro che c’è, se c’è, dell’amicizia che c’è, se
c’è, dell’amore che c’è, se c’è, della pastasciutta che c’è, se c’è, della
musica che c’è, se c’è – e ripartire subito dopo l’abbordaggio.