
“dai dati in mio possesso sembrerebbe uno che può concedere qualche deroga alle regole della fisica, che può tutto quello che vuole ma non può volere il male, che è ovunque, ingenerato, increato, eterno, perfetto, incausato, motore immobile, ingravidatore di vergini, consustanziale a suo figlio e a un volatile, infinitamente buono, distruttore di città, parlante attraverso roveti ardenti, unico, giusto, teleologicamente coerente, ontologicamente provato, costantemente impegnato a estrinsecare il puro atto, che fa piangere sangue di gallina alle madonnine di gesso e che nel frattempo trova il tempo per farsi rappresentare in via esclusiva da un anziano signore con dei buffi copricapi e l’accento da sturmtruppen e per interessarsi massimamente di quello che due adulti consenzienti fanno sotto le lenzuola”.
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