sabato 27 febbraio 2010

pronto per la pasqua

avvicinandosi la colomba pasquale, ho sentito il bisogno di fare il punto sulla mia spiritualità. così ho ritrovato un estratto di un blog, di cui non ricordo né il nome né l’indirizzo, ahimè, che dà una definizione interessante della principale divinità occidentale:
“dai dati in mio possesso sembrerebbe uno che può concedere qualche deroga alle regole della fisica, che può tutto quello che vuole ma non può volere il male, che è ovunque, ingenerato, increato, eterno, perfetto, incausato, motore immobile, ingravidatore di vergini, consustanziale a suo figlio e a un volatile, infinitamente buono, distruttore di città, parlante attraverso roveti ardenti, unico, giusto, teleologicamente coerente, ontologicamente provato, costantemente impegnato a estrinsecare il puro atto, che fa piangere sangue di gallina alle madonnine di gesso e che nel frattempo trova il tempo per farsi rappresentare in via esclusiva da un anziano signore con dei buffi copricapi e l’accento da sturmtruppen e per interessarsi massimamente di quello che due adulti consenzienti fanno sotto le lenzuola”.

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