martedì 17 giugno 2008

non è normale

europei di calcio: l’italia “uorldcempion” si piglia tre pizze dall’olanda. nella bagarre mediatica che ne segue è facile individuare i due soliti filoni ben distinti: da una parte tivù e giornali che la mettono giù dura, e dall’altra i “grandi normalizzatori”. i primi urlano, son tutti commissari tecnici, preconizzano ripercussioni politico-istituzionali post-eliminazione. i secondi, per la maggior parte calciatori e allenatori, sono invece quelli che tutto “è normale”.
oggi mi sono alzato particolarmente incazzato col “partitodelnormale”. di fronte a qualsiasi domanda la loro risposta comincia sempre allo stesso modo: “oggi avete giocato bene” – “è normale, ci siamo allenati, siamo un grande gruppo”. “oggi avete fatto cagare” – “è normale, ci sono anche gli avversari in campo”. ch’io mi ricordi ha cominciato con sta tiritera arrigo sacchi, il “gurudelnormale”. lui e il suo gruppo di atleti “con dei valori”. ricordo epigoni quasi grotteschi tra i suoi discepoli: beppe signori, roby baggio, paolo maldini, oggi toni, delpiero e zanetti oppure vieri (che conosce tre vocaboli: è + normale + figa).

amici miei, se parliamo di calcio non c’è niente di normale: non è normale il vostro stipendio; non è normale che la gente si accoppi negli autogrill e poi mammà piangente in tele ci dica che “era un ragazzo normale”; non è normale che quando fai un gol ti togli la maglia e sotto c’hai la foto dei tuoi figli, di gesù o della madonna del presepe (cosa c’è di più intimo e privato dei tuoi figli e della tua fede?). se stai nel calcio, e il calcio ti dà da vivere (bene), per favore non dire che è normale.

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