certe sere mi siedo davanti alla tivù. poi, per fortuna, non mi ricordo più dove ho messo il telecomando. allora ripiego su un giornale dove può capitare d’imbattersi in un’intervista a una nota giornalista, moglie di un noto politico. leggiucchio distrattamente, fino a quando il botta e risposta prende una piega drammatica: si parla della crisi economica e delle sue cause. “tutta colpa del viola”, è la chiave di lettura. sì, il colore-porta-sfiga, da un po’ sdoganato dalla moda. mannaggia agli stilisti e agli italiani che lo portano: come non averci pensato prima? il viola è ormai dappertutto: bruciate quei tappeti da arcivescovado, per favore, buttate le camicie da paramento funebre e le sciarpe cinerarie. malmenate i trend setter dell’upim, dell’emporio armani e dell’ikea. e, soprattutto, chiedete scusa ai banchieri col conto in svizzera, ai finanzieri creativi, ai consulenti spacciatori di bond argentini, ai broker cocainomani: lasciate che si sfilino il senso di colpa (se ce l’hanno) che noi ci sfiliamo il maglione più ganzo che abbiamo.
e beccatevi ‘sto stevie:
http://www.youtube.com/watch?v=wDZFf0pm0SE
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