"ero contento di quella tavolata (...) i miei genitori non avrebbero mai capito fino in fondo la mia riconoscenza per la loro idea di vita, fatta di un'onestà totale e di cose quotidiane, piccole e preziose (...)".
emiliano gucci, donne e topi
domenica 27 luglio 2008
sabato 26 luglio 2008
lasciatemi godere questa foto

scrivo questo perché le foto del bagno di folla, da rock star, che barack obama ha fatto a berlino mi hanno quasi commosso. non mi appassiona la politica, nè tantomeno quella americana. non mi agito per una campagna elettorale comunque impregnata di retorica. però che un politico che arriva dall'altra parte del mondo, un politico nero, soprattutto, riesca a radunare 200mila persone festanti in una piazza nel mezzo dell'europa mi fa accorciare il respiro. come non mi succedeva da un bel pò. chissà perché. forse lo so: questa foto è arrivata sui giornali insieme a quella di bossi che mostra il dito medio durante l'inno di mameli: roba da guinness dei primati (senza offesa per i primati, i nostri antenati pelosi). come ci permettiamo di guardare in casa d'altri quando abbiamo eletto e rieletto un ministro così?
poi, leggo che gli esperti di marketing politico dicono che per obama la trasferta in europa si rivelerà controproducente in vista della possibile elezione. echissenefrega. per un minuto, lasciatemi godere questa foto.
prenderò l'ultimo treno della notte...

dice che il suo pubblico è composto soprattutto da giovani e giovanissimi perché accettano con più semplicità la parte infantile delle sue opere. ma io credo che ci sia anche un sacco di gente con qualche annetto di più a cui piace ancora rimanere a bocca aperta.
giovedì 24 luglio 2008
quattro stracci in padella
oggi chiacchierando con un amico al telefono ci è venuta fuori questa strana combinazione musical-surgelata: "quattro stracci in padella". "quattro stracci" è una bella canzone di guccini, un pò rancorosa e forse troppo dotta come altre cose sue, scritta dopo un lungo amore finito. i "quattro salti in padella" sono un'istituzione per i casalinghi disperati. e poi quattro stracci stanno diventando certi vestiti che metto sempre, quasi con accanimento. nonostante nell'armadio stiano appesi, più o meno disordinatamente, diversi altri panni. ma certi jeans, certe scarpe gialle e certe camicie azzurre (che m'hanno detto: ti stanno bene) sono come il cd del momento, che lo ascolto in continuazione. e poi non so da quanto tempo non compro vestiti: il mio shopping compulsivo è raro e indirizzato su libri, dvd e musica.
allora quei "quattro stracci in padella" sono una piccola foto, molto artistica, degli ultimi due anni della mia vita. aprissi adesso un blog lo chiamerei proprio così. e questo sarebbe una sorta di editoriale. allora lo firmo. e grazie a effe.
-m
allora quei "quattro stracci in padella" sono una piccola foto, molto artistica, degli ultimi due anni della mia vita. aprissi adesso un blog lo chiamerei proprio così. e questo sarebbe una sorta di editoriale. allora lo firmo. e grazie a effe.
-m
venerdì 18 luglio 2008
guttalax

comunque, come dice la canzone, alla fine ammetto che “mi piacciono i tuoi quadri grigi, le luci gialle e i tuoi cortei. milano sono contento che ci sei”.
che brutta parola
alla fine sono tornato al cinema. niente multisala ma il cortile di un castello. un leggero venticello ha pure tenuto lontane le zanzare: le ho barattate volentieri con il mezzo torcicollo del giorno dopo. ho visto "il vento fa il suo giro", una storia di vita semplice di montagna. ma, soprattutto, una bella fotografia su quanto è difficile incontrarsi, capirsi, coesistere.
nella mia vita ho sempre pensato che i "tolleranti" erano quelli bravi, e gli "intolleranti" i cattivi. invece c'è un passaggio fantastico di questo film in cui il protagonista dice: "la tolleranza è una parola che non mi piace. se devi tollerare qualcuno è perché non c'è uguaglianza".
poi, prima dei titoli di coda, è passata la scritta "il vento fa il suo giro e tutto ritorna". chissà se è vero. boh, tanto per cominciare sono ritornato al cinema.
nella mia vita ho sempre pensato che i "tolleranti" erano quelli bravi, e gli "intolleranti" i cattivi. invece c'è un passaggio fantastico di questo film in cui il protagonista dice: "la tolleranza è una parola che non mi piace. se devi tollerare qualcuno è perché non c'è uguaglianza".
poi, prima dei titoli di coda, è passata la scritta "il vento fa il suo giro e tutto ritorna". chissà se è vero. boh, tanto per cominciare sono ritornato al cinema.
venezia e popcorn

oggi le cose per fortuna un pò sono cambiate. purtroppo sono cambiate anche le attrici. oggi ci becchiamo la bellucci, all'epoca cominciava la cardinale. guarda che bella (e che brava). comunque questa riflessione mi ha fatto tornare la voglia di andare al cinema. era un sacco che non ci andavo, per un’infinità di motivi. principalmente perché da un po’ di tempo le proposte per andarci mi arrivano da gente con cui non ci voglio andare. una serata al cinema è una cosa importante, mica un giro al multisala a spendere dodici euro per pieraccioni e i popcorn. se vado avanti a ragionare così mandano anche me al festival di venezia (quello degli anni sessanta).
in realtà credo che tra certa arte troppo seria, quella dei film vietnamiti con i sottotitoli da guardare vestiti di nero e con la ruga fissa in mezzo alla fronte, e i vanzina ci sia una sana via di mezzo. la maggior parte del pubblico la puoi trovare lì. me compreso.
giovedì 17 luglio 2008
orologio biologico
sembra che tra le future mamme milanesi ci sia una "mangiagalli-mania". leggo che per partorire in quella clinica ci sono file epocali. un'amica over trenta mi dice che venerdì esce con uno nuovo per un aperitivo. le ho consigliato di fissare per la mangiagalli tra un paio d'anni. al massimo è sempre in tempo a disdire.
domenica 13 luglio 2008
purtasse sfiga?
cito a caso, frugando qua e là nella memoria. le grandi sconfitte della nazionale di calcio ai rigori: in finale col brasile nel 1994, agli europei con la spagna poche settimane fa. le torri gemelle nel settembre del 2001. adesso è bastato che pronunciasse la parola "nucleare" e sbam! prima parte un reattore in slovenia, poi uno negli stati uniti e adesso da una centrale francese sbroda uranio radioattivo nei fiumi. 1994, 2001, 2008: tre date chiave per la politica italiana e per la jettatura mondiale. in finanziaria ci aggiunga un consiglio/emendamento: "con i soldi che vi faccio risparmiare togliendo l'ici compratevi un paio di enormi palle da tastare al bisogno".
sabato 12 luglio 2008
giob sörc - volume due
newsletter di infojobs. scorro le inserzioni, la mia attenzione è attratta da quella del 7 luglio:
"limbiate, perito grafico".
le mie condoglianze alla famiglia.
"limbiate, perito grafico".
le mie condoglianze alla famiglia.
mercoledì 9 luglio 2008
enoteca
tornando dal lavoro ho fatto benzina. un litro costa come una bottiglia di bonarda. prima di erogare il benzinaio mi ha chiesto: "chi assaggia?"
cornuti e mazziati

non capisco quindi come si possa scegliere, deliberatamente, di farsi inseguire dai tori per un budello di vie. ok la tradizione, blabla, la sfida, blablabla, hemingway e la fiesta di san firmin... e poi non sono nato a pamplona e non posso giudicare nè capire. però, e questo mi pare di averlo capito molto bene, ai tori vengono limate le corna prima della corsetta e poi, mezzi rincoglioniti, li infilzano pure in una gran corrida. quindi, alla fine, i mazziati sono i poveri cornuti. e il torero è un pò cornuto.
domenica 6 luglio 2008
dove vai in vacanza?
non so perché. ma questa mattina, circa quattro mesi dopo l'ultima volta, ho richiuso il divano letto. sarà che il meccanismo s'era un pò ingrippato, sarà che ero ingrippato io dal mix di ventilatori della notte, sarà che non mi ricordavo più come si faceva. fatto sta che insieme a reti e lenzuola quasi vengo ripiegato anch'io. l'incidente si è però risolto in pochi secondi: sono uscito dalla trappola integro, salvo un paio di escoriazioni alle braccia e un principio di capriola.
mentre lottavo per liberarmi dalle fauci del divano ho però rivisto come in un flash-back tutta la mia vita, e ho anche guardato avanti: mi sono immaginato a passare l'estate incastrato in un divano letto, senza il sostegno neppure dell'estathè. sarebbe stata una vacanza davvero alternativa. la prima della mia vita, credo.
mentre lottavo per liberarmi dalle fauci del divano ho però rivisto come in un flash-back tutta la mia vita, e ho anche guardato avanti: mi sono immaginato a passare l'estate incastrato in un divano letto, senza il sostegno neppure dell'estathè. sarebbe stata una vacanza davvero alternativa. la prima della mia vita, credo.
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