giovedì 9 settembre 2010

scrivanie disperate – consigli per il rientro

rovisto affannato da qualche giorno ma non so più dove l’ho messa. e quando la troverò, forse, sarà troppo tardi. nell’attesa che la mia voglia di lavorare risalti fuori da sotto il letto, da qualche scatolone o dalla valigia ancora insabbiata dall’estate, mi prescrivo una serie di farmaci per ammorbidire l’atterraggio in ufficio. se hai ulteriori suggerimenti sono graditi.

1) nostalgia della spiaggia? ricorda, insieme alla rovesciata fatta per impressionare qualche sgabuzzino in costume, anche la semi paralisi che ti ha lasciato in eredità. che con l’inverno padano può solo migliorare.

2) la sveglia la mattina t’importuna? niente che non si possa risolvere con una sonora bestemmia seguita da un “posponi”.

3) se non riesci a digitare “posponi” perché troppo rincoglionito (tipo che fai partire due chiamate, ti colleghi a internet e mandi un sms a tuo zio, defunto da una settimana, ma la sveglia continua a trillare) alzati e comincia a manifestare i sintomi di una malattia immaginaria. e avvisa subito in ufficio: la voce nasale del risveglio può essere confusa con un principio di tubercolosi.

4) presentati con un paio di bermuda improponibili al lavoro e starnutisci malamente accusando l’ambrosia, che va di moda. vedrai che un paio di giorni di permesso te li danno ancora.

5) pranza leggero: una digestione difficoltosa rallenta i riflessi pomeridiani, fondamentali quando dalla tua porta spunta il capo e la finestra di youporn va chiusa in tempi stretti.

6) e se proprio… non dimenticare che l’ufficio è l’unica parte divertente della giornata. almeno fino a quando non ricomincia il dottor house.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

7) vestiti come se stessi andando al tuo matrimonio!
ti sentirai meglio, almeno fino a quando non ritirerai il vestito dalla lavanderia, con quei conti potrebbe tornare la "depressione da rientro" in un attimo

metiu (scappato di casa) ha detto...

grazie anonimo/a!
ancora 3 e siamo al decalogo
-m