sabato 17 gennaio 2009

la seconda impressione

quattro anni fa, più o meno mezzogiorno. un bel mezzogiorno di una bella giornata di sole, quel sole limpido e gelato che c’è solo in montagna in pieno inverno. il paese è in fermento: il giorno dopo c’è la gara di discesa libera valida per la coppa del mondo. qui il fermento comincia alle sette del mattino e l’unico che va al bar a fare colazione alle 12 sono io. anzi, oggi non sono solo: un camperista esce dalla sua casa su ruote, barba di una settimana, occhiali da sole, aria di chi ha dormito molto poco. addosso maglietta, giubbotto di jeans e scarpe da ginnastica slacciate (ci saranno sì e no due gradi). entra al bar e ordina una birra per colazione. abituato al milanese con il suv e la bionda abbronzata, il barista dell’hotel valtellinese lo guarda come si guarda un delinquente. e prima di versargli la birra vaga con lo sguardo pensando “che barbon” e cercando l’intesa di qualche mummia seduta ai tavoli col decaffeinato.
il giorno dopo - con la barba di una settimana più un giorno, il casco al posto degli occhiali da sole, la tuta della nazionale americana invece del giubbotto di jeans - sugli sci a 130 all'ora bode miller ha vinto la discesa libera. secondo, a quasi un secondo, è arrivato uno svizzero che probabilmente era andato a dormire alle cinque del pomeriggio.

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