venerdì 27 febbraio 2009

bum

bum-bum-bum. il cuore sembra fare tira-e-molla, tira-e-molla, tira-e-molla… ribum-ribum-ribumbum. ce l’ho praticamente in gola, e adesso è in bocca. “arimo”, penso. e lui: “arivives”… e ribum! stavolta muoio. dovevo stare a casa a dormire. patabam. tanto la mia reattività oggi è quella di un collaudatore di materassi. però se batte è un buon segno, no? l’ultima volta che ho avuto ste palpitazioni stavo in cima a una salita dopo tre ore in bicicletta. stavolta a ridurmi così è bastato il poco sonno di stanotte (e il vino di ieri sera) che ho aggredito con cinque o forse sei caffé. il risultato che ho ottenuto è variopinto: una lingua gommata, un tritacarne nelle tempie, un fischio del treno costante nell’orecchio sinistro, l’acetone, uno sguardo alla luca giurato quando conduceva uno mattina, una barba incolta che devo stare con la finestra aperta per farcela stare in ufficio, una mobilità da astice vivo nella vetrina del ristorante (in effetti batto sulla tastiera con tre dita di due diverse mani unite in un’unica chela). in più non mi ricordo dove ho parcheggiato il treno (o sono venuto in macchina?).
spero che brunetta non legga mai sta roba che sto scrivendo in orario d’ufficio. anzi, c’è un form per l’autodenuncia sul sito del ministero? se sì, in cambio di tre aulin e una media di biochetasi sono disposto a compilarlo a colpi di chela. bum.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La penna funziona sempre, pero'! Grande metiu'
Pi

Anonimo ha detto...

Ma da quando citi irene grandi? Devi esserti proprio ucciso ieri...

Pi

metiu (scappato di casa) ha detto...

grazie pi,
la citazione di irene grandi era involontaria (e questo mi preoccupa ancora di più). con sti mix di aulin, vino e caffé potrei anche finire per citare anna tatangelo tra un po'. nel caso staccatemi subito la spina.