martedì 2 marzo 2010

schifezze

anche nel mio paesello è partita la raccolta differenziata dei rifiuti chiamata “porta a porta”, suppongo in onore dell’omonima trasmissione trash. è un po’ complicata, infatti sulle prime ti vien voglia di buttare tutto nel gabinetto. e tirare l’acqua. poi ti passa. mentre cercavo sul web qualche informazione in più su come smaltire in modo corretto lo scatolame che produco, m’imbatto nel “pacific trash vortex”. confesso l’ignoranza: non ne avevo mai sentito parlare. in pratica è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante, soprattutto plastica, piazzato da qualche parte nell’oceano pacifico. la sua estensione, cito wikipedia, “non è nota con precisione”. ma, pare, copra tre volte la superficie della spagna. diobono. l’isola si è formata a partire dagli anni cinquanta a causa dell’azione della north pacific subtropical gyre, “una corrente oceanica dotata di un movimento a spirale che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro”, leggo.
e tu che pensavi che casa tua fosse un cesso, solo perché non lavi i piatti da due sere e c’hai la polvere sui mobili che starnutisce quando le passi vicino.