mi unisco con scarso entusiasmo a una cena nel cuore della city milanese. l’invito arriva da un amico con fidanzata ed è piuttosto generico: “dai, vieni! c’è anche altra gente simpatica”. “l’altra gente simpatica” si rivela una tizia per la quale – specchio riflesso – anch’io devo essere “l’altra gente simpatica”.
dopo una decina di minuti, “l’altra gente simpatica” ha già chiamato otto volte la cameriera con un campionario di gesti da zoo e si è dichiarata favorevole alla pena di morte (non per la cameriera). quindi mangiamo.
fuori piove e dopo il conto tutti rovistano nel porta ombrelli alla ricerca del proprio. io, il mio, non lo trovo. ci resto male e rimedio con uno simile: è la solita catena, penso. mentre ci salutiamo sul marciapiede fuori dal locale noto che il mio ombrello ce l’ha il boia con gli orecchini. “scusa – chiedo timidamente – forse per sbaglio hai preso il mio ombrello?”. “può darsi – dice ridendo – il mio era rotto e ne ho preso un altro a caso”. ecco. “lo rivuoi?”. “sì, grazie. me l’hanno regalato a natale e ci tengo come un cane tiene al suo osso”.
personalmente sono contrario alla pena di morte ma d’ora in poi farò un’eccezione per l’amico e la rispettiva fidanzata per i quali sto già allestendo una sedia elettrica di fortuna (alimentata con energie rinnovabili: all’ambiente ci tengo).
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4 commenti:
che ci vuoi fare gli amici accoppiati hanno questa missione: cercarti un/a compagno/a!
Essendo cattiva e acidissima credo non tanto perchè sono preoccupati per te, ma più che altro perchè solo in due loro si annoiano a uscire.
eh eh eh, ti ringrazio per la pennellata color verde acido!
-m
Che seratonaaa!!! :D
già, quasi finisce a ombrellate :)
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