io e “il lamentela” li chiamiamo bonariamente gli occhiali della cattiveria. quando se li infila, “il pigiama” può diventar polemico. ma
devo dire la verità: c’ha le sue ragioni per diventar polemico.
succede in quei sabati sera
da scappati di casa quando in giro ci siamo noi tre e la nebbia.
dopo un aperitivo nel
peggior bar della provincia di milano – a base di birra da reflusso
gastroesofageo immediato, olive snocciolate nel 1980 ma servite oggi e patatine
gommate – il pigiama butta lì: “andiamo a mangiare qualcosa a casa mia?”.
a me piace tanto.
cinque minuti dopo sono
allungato su un vintagissimo divano di pelle a guardare il festival di sanremo,
coperto con lo scialle della zia del pigiama. il lamentela, che ha già
ingollato cinque o sei birre da reflusso ma non accenna a reflussare, pianta il
culone sulla sedia e i pugni sul tavolo nella tradizionale postura che ammiro dai tempi preistorici della prima liceo.
il pigiama cucina. e per cucinare
– sa la maledetta parodi perché – toglie le lenti a contatto e sul naso si posa
gli occhiali. sotto il naso, tracanna un paio di bicchieri di rosso velenoso
che usa anche per insaporire il risotto.
il pigiama è l’unico a fare
qualcosa. io mi limito a dare i voti ai seni delle cantanti e il lamentela si
lamenta che è tardi e tiene fame. in pratica due parassiti. io sono il
parassita che ha portato il rosso velenoso. il lamentela, invece, ha portato le
mani con cui pesca fette di pancetta coppata dal pacchettino dell’esselunga.
operazione pericolosa, il pescar pancetta coppata. infatti, con manovra
maldestra, il lamentela fa cadere il turacciolo del veleno sotto il tavolo e,
gonfio di birra come un otre, non accenna a raccoglierlo.
al che il pigiama dà di
matto. e dietro gli occhiali della cattiveria sferza l’amico con vigore,
richiamandolo a un minimo di collaborazione domestica (le sue parole non sono
esattamente queste).
per evitare gli improperi di
quegli occhiali incolleriti, astuto mi offro subito di apparecchiare.
ma la serenità ritorna
subito, giusto il tempo di proporre un ballottaggio tra il sedere di dolcenera
e quello di emma marrone. la spuntano per due voti a uno le chiappette di
dolcenera proprio mentre in tavola arriva il risotto.
è quasi mezzanotte, e domani
non si va a squola.
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