scappatodicasa non chiude
mai, a costo di vendere il pane raffermo:
“non so perché. ma questa
mattina, circa quattro mesi dopo l’ultima volta, ho richiuso il divano letto.
sarà che il meccanismo s’era un po’ ingrippato, sarà che ero ingrippato io dal
mix di ventilatori della notte, sarà che non mi ricordavo più come si faceva.
fatto sta che insieme a reti e lenzuola quasi vengo ripiegato anch’io.
l’incidente si è però
risolto in pochi secondi: sono uscito dalla trappola integro, salvo un paio di
escoriazioni alle braccia e un principio di capriola.
mentre lottavo per liberarmi
dalle fauci del mobiliere ho rivisto come in un flescbek tutta la mia vita, e
ho anche guardato avanti: mi sono immaginato a passare l’estate incastrato in
un divano letto, senza il sostegno neppure dell’estathè. sarebbe stata una
vacanza davvero alternativa.
la prima della mia vita,
credo”.
esatto, questo tra
virgolette è lo stesso post che ho scritto e pubblicato due anni fa. che cosa
vuoi da me? ho anche cambiato un po’ l’arrangiamento, aggiunto un paio di chili
e di capelli grigi.
così inauguro una nuova
rubrica per l’estate, la stagione delle repliche.
ma quelli del marketing
m’hanno detto di non chiamarle repliche: loro suggeriscono “post on demand”. io
dico “posticini al microonde”, “quattro post in padella”, oppure
“post-schiscètta-bèlla-fiulètta-da-magnare-quando-te-pare”. e questi rilanciano
con “scappato-gold. un casalingo rimasterizzato”.
facciano loro. figurati se
mi metto a questionare.
a me basta lavorare il meno
possibile e bere un altro polase.
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