mercoledì 30 maggio 2012

reality disperati – una giornata da scappato di casa (bis)


ore 9.30
in ufficio. squilla il telefono: è la capa che mi comunica che oggi non verrà al lavoro perché crede di avere un principio di cistite. si tratta della 27esima malattia immaginaria nel corrente anno fiscale.
minzione d’onore.

ore 11.10
pausa caffè. scopro da un collega che qui a milano è in corso l’incontro mondiale delle famiglie: in finale si affronteranno i franzoni e i misseri.

ore 13.05
a pranzo. un’altra scossa, e questa volta la scecherata fa tremare i piatti sul tavolo perfino al pian terreno. se la cancelliera merkel voleva staccarci dall’europa poteva trovare un metodo meno traumatico.

ore 15
in ufficio. altra chiamata della capa che sta meglio ma non verrà nemmeno nel pomeriggio perché, si lamenta, “comunque c’è poco lavoro”.
invece di maledire il buio, accendi la luce, come diceva quello là.

ore 19.30
all’ingresso della metropolitana l’altoparlante annuncia l’arrivo del papa a milano nel week end. per consentire ai fedeli di salutare con tutta calma il santo padre, alla guida della papa-mobile ci sarà quel rincoglionito di felipe massa.

ore 19.40
all’uscita della metropolitana. per l’arrivo di ratzinger sono già imponenti le misure di sicurezza. un amico viene fermato al metal detector: si era scordato di avere ingoiato un piercing a un addio al celibato.

ore 22
sul divano di casa. la zanzara che ospitavo nel monoloc dal 2009 non ha retto al mio resoconto di “cosmopolis”, il nuovo merdosissimo film di cronenberg che ho visto l'altra sera.
alla fine del primo tempo si è gettata nell’autan.

ore 23.40
mentre rincorro un euro cascatomi dalla tasca dei pantaloni, rinvengo sotto il divano tanta polvere e un capello biondo lungo della belle epoque. passo l’aspirapolvere, va’. tanto i vicini di casa anziani sono sordi. 

mercoledì 23 maggio 2012

olimpiadi disperate: facciamo chiarezza


manca poco alle olimpiadi di londra. e il comitato olimpico internazionale (cio) mi ha chiesto di fare il punto sulle discipline ammesse alle competizioni.
ti stai chiedendo perché tocca a me questo compito? non è un segreto: il presidente del cio fa il pendolare come me sulla milano-alessandria e ha modo di apprezzare lo scatto con cui perdo il treno ogni mattina. nonostante il supradyn.

yoga – diventa specialità olimpica. ma in ricordo di robin gibb dei bee gees la “om” sarà recitata in falsetto.

nuoto – di acqua ce n’è poca e serve per bere e per lavarsi. e poi che sport è una roba che se non nuoti affoghi e muori? (come ho già avuto modo di spiegare qui).
lo disse anche il barone de coubertin prima di annegare: “l’importante è partecipare”. ai funerali. 

subbuteo – a londra 2012 sostituirà il nuoto. le piscine saranno svuotate e gli ex nuotatori costretti a giocare al calcio da tavolo sul fondale. tutti quelli che non sanno nuotare, e c’hanno sempre avuto il complesso, possono fare dell’ironia a bordo vasca.
l’ingresso è libero.

tiro al piattello – per risparmiare sui piattelli sarà integrato col tuffo dal trampolino. hai capito bene: i tuffatori sostituiranno i piattelli.
tanto abbiamo detto che le piscine le abbiamo svuotate. quindi per il tuffatore è brutta comunque. povera tania.

golf – tiger woods può tranquillamente starsene a casa a trombare. il golf a londra portalo, però, che di solito tira aria. eviterei di poggiarlo in spalla come fanno john elkann e gli anziani della pia casa.

bigliardino – promosso a disciplina coi cinque cerchi: io e l’amico piranha siamo da medaglia, anche se quando sento la pressione del pronostico poi sudo le manopole.

dressage – ho dovuto cercare su gugol come si scrive, figurati. non se ne fa niente: tutti a casa. attiveremo una divertente lotteria per le amazzoni e i cavallerizzi delusi: in palio le caramelle risputate dal “cavallo goloso” e la mia copia del 45 giri “furia cavallo dell’est” (made in china).

curling – a me piace da matti. ma tutto quel ghiaccio lì d’estate serve per il tuo mojito (a me va bene una birretta). già te lo fan pagare dodici euro, non voglio immaginare se il ghiaccio dovesse scarseggiare. col curling ci si vede alle olimpiadi invernali.

il portabandiera degli azzurri sarò io e non valentina vezzali, basta che non c’è da alzarsi troppo presto o ricordarsi l’inno di mameli a memoria (sì, occhei, gattuso lo cantava tutto, ma anche il cane di mia sorella prende la nota quando mio nipote suona il piffero).

venerdì 18 maggio 2012

20+21 = sms disperati

“ciao metiu, buon compleanno! quanti sono? 20+21?”

“esatto, grazie! sei la prima e finora unica donna che mi ha fatto gli auguri: ti ricorderò nelle mie preghiere. e non solo in quelle, se mi assicuri che di solito porti l’intimo nero”.

“cretino. qual è il regalo più bello che hai ricevuto?”

“se digiti su gugol i menu di maledetta parodi il primo risultato è il mio blog. sono soddisfazioni”

domenica 13 maggio 2012

reality disperati – una giornata da scappato di casa

ore 8.15
in treno.
urlacchiando al cellulare, la ragazzina spiega a tutto il vagone che nonostante faccia sport (equitazione) non riesce a dimagrire.
tesoro, l’equitazione non è uno sport: è il cavallo che fa sport, tu ci stai seduta sopra.

ore 11
aspetto il 29. che a milano, così come il 30, è un tram. a torino son più fantasiosi

ore 13.40
pausa pranzo in pizzeria.
nella lista è comparsa la pizza “rocco siffredi” con (cito alla lettera) salame piccante (e vabè), patata (alè) e mozzarella di vacca (enchantè, come dicono a paris).
al telegiornale si sente di gente che dà fuoco ai locali per molto meno.

ore 15
al mio ufficio, non so perché, ci hanno spedito il libro del cantante dei modà. ce l’hai presente? è quel tale che canta melodie da far rimpiangere toto cutugno. ora, dalla quarta di copertina, scopro che a 34 anni si fa ancora chiamare kekko, con tre “cappa” come il ku klux klan.
qualcuno gli tolga cappe, penna e microfono prima che sia troppo tardi.

ore 20.15
arrivo a casa e trovo un pacco per me in portineria. è un regalo di mia madre. lo scarto: una pentola. per caso sai dirmi a che cosa serve?

ore 21.50
beige e carta da zucchero, madonnina mia.
mi collego a questo blog e mi rendo conto (dopo quattro anni) di aver scelto per l’interfaccia dei colori che non indosserebbe nemmeno un kosovaro al semaforo.

ore 00.20
guadagno con fatica il letto. e post-eggio

piesse – dice: “sei troppo caustico”. lo so, da quanto ho compiuto i quaranta, i fottuti quaranta, mi stanno bene poche cose. me l’han detto anche quelli del comitato scientifico: “stai diventando pesante come la quinta ora del sabato ai tempi della scuola”.

lunedì 7 maggio 2012

rinsecchiti disperati allo sportello dell’asl* (e un po’ di ringraziamenti)


sto in coda alla mutua. 
mi attacca bottone un signore avanti con gli anni. dopo le lamentele di rito sull’attesa, mi chiede che cosa ci faccio lì. gli spiego che mi hanno perso la tessera sanitaria e oggi la riavrò, a costo di corrompere con un invito a cena l’impiegata con i baffi.
non mi lascia finire e parte con i suoi malanni: gli stanno curando la prostata, mi spiega, con delle pastiglie che la fanno “rinsecchire” – dice proprio così – e la moglie teme che in questo modo il gambo del suo fiore se ne andrà definitivamente in pensione.
ha ragione. e non so come confortarlo.
mi esce una roba così: “guardi, il vantaggio per i senzafamiglia come me è che il rinsecchimento arriva naturale senza doversi ricordare di prendere la pastiglia”.
a coda ultimata ha insistito per offrirmi un caffè.

piesse: un grazie dal profondo del mio cuore (non ancora rinsecchito) a melinda, spicy, coffegirl e valentina per le dediche, i premi e le menzioni che in questi giorni avete regalato a questo blog. ogni volta che succede non mi sembra vero.
siete invitate alla festa per i quattro anni di “scappato di casa” che si terrà nella struttura in cartonato riciclato dove vivo. 
la data non l’ho ancora decisa ma la cosa certa è che sarò l’unico maschio invitato: io non sono un pirla, come disse mourinho.
e se smette di piovere è meglio, altrimenti il cartone si gonfia e finisco nella fascia che paga l’imu. 

*l’immagine l’ho presa da “la maison en petits cubes”, un corto del 2008. è un bagno caldo di dodici minuti nell’arte della malinconia.
se non l’hai mai visto puoi guardarlo qui: http://vimeo.com/12422039