ore 9.30
in ufficio. squilla il
telefono: è la capa che mi comunica che oggi non verrà al lavoro perché crede
di avere un principio di cistite. si tratta della 27esima malattia immaginaria
nel corrente anno fiscale.
minzione d’onore.
ore 11.10
pausa caffè. scopro da un
collega che qui a milano è in corso l’incontro mondiale delle famiglie: in
finale si affronteranno i franzoni e i misseri.
ore 13.05
a pranzo. un’altra scossa, e
questa volta la scecherata fa tremare i piatti sul tavolo perfino al pian
terreno. se la cancelliera merkel voleva staccarci dall’europa poteva trovare
un metodo meno traumatico.
ore 15
in ufficio. altra chiamata
della capa che sta meglio ma non verrà nemmeno nel pomeriggio perché, si
lamenta, “comunque c’è poco lavoro”.
invece di maledire il buio,
accendi la luce, come diceva quello là.
ore 19.30
all’ingresso della
metropolitana l’altoparlante annuncia l’arrivo del papa a milano nel week end.
per consentire ai fedeli di salutare con tutta calma il santo padre, alla guida
della papa-mobile ci sarà quel rincoglionito di felipe massa.
ore 19.40
all’uscita della
metropolitana. per l’arrivo di ratzinger sono già imponenti le misure di
sicurezza. un amico viene fermato al metal detector: si era scordato di avere
ingoiato un piercing a un addio al celibato.
ore 22
sul divano di casa. la
zanzara che ospitavo nel monoloc dal 2009 non ha retto al mio resoconto di
“cosmopolis”, il nuovo merdosissimo film di cronenberg che ho visto l'altra sera.
alla fine del primo tempo si è gettata nell’autan.
ore 23.40
mentre rincorro un euro
cascatomi dalla tasca dei pantaloni, rinvengo sotto il divano tanta polvere e un capello biondo lungo della
belle epoque. passo l’aspirapolvere, va’. tanto i vicini di casa anziani sono
sordi.