ho fatto la pausa pranzo al ristorante cinese: mica tutte le sere il mio fornello disperato può produrre la schiscetta per il giorno dopo e ogni tanto la mamma anziana non mi apre le porte del fortino con i rifornimenti. siccome al bar qua di fianco ultimamente fanno panini che non mangerebbe nemmeno il dottor house, mi sono addentrato con coraggio verso la città gialla. e ho puntato sullo spaghetto saltato alle veldule con gambeli al chili: una enormità.
nel pomeriggio ho passato ore di angoscia al peperone, davanti a un computer che non può nemmeno ribellarsi al mio alito.
dopo un pranzo così, la sensazione è che non riavrò più indietro il mio palato: forse è stato trafugato dai cinesi come mike bongiorno.
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