venerdì 17 agosto 2012

le vacanze al discount degli scoppiati, reparto usato sicuro


“magari vi raggiungo più tardi”.
pochissimi bagni salati ma tanti bagni di semplicità.
cantare insieme “felicità a momenti e futuro incerto”, “nostra piccola vita e nostro grande cuore”, e una foto col maestro tonino (http://www.youtube.com/watch?v=caxi_te5vve&feature=related). 
il gol di mattia, cinque anni, su mio assist.
qualche “luna di città d’agosto”.
di notte, le luci dei paesi arrampicati che circondano l’autostrada ai piedi del monte più alto d’europa.
ridacchiare facendo la pipì nei boschi.
il limone preso a morsi sull’ultima rampa.
dimenticare alla svelta parole come “riunione”, “scadenza”, “avviso di lettura”, “ritariamoci nel pomeriggio” (queste ultime per sempre) e sostituirle con parole come “grappa alle castagne”.
il cous cous in centro a milano.
ascoltare il maestro ben in un castello dalle mie parti (http://www.youtube.com/watch?v=ffyzv0dsj40).
l’amico della baita e i suoi rimedi da cerusico che aggiustano la schiena dai peggiori colpi di zaino o ventilatore.
una preghiera onesta.
il sorriso da assassine delle nuotatrici sincronizzate.
il sorriso dolce della medaglia d’oro col fucile.
la colazione che dura un’ora e mezza.
emozionarsi se ti dicono che sai stare “oltre la solita battaglia d’opinione”.
il lusso del non prendere il ritmo, impegni e appuntamenti.
vivere “senza infiammarsi la lela”, come diceva mia nonna.
“se io potessi starei sempre in vacanza”, come dice una canzone.

una giornata al mare. sbagliato


una giornata al mare, al mare sbagliato.
quello di una presunta bandiera blu, spiaggia di sabbia, plastica e mozziconi. quello della processione di pensionati tra panchine dove siedi solo mostrando il referto dell’artrite.
quello più orietta berti che david guetta. quello da viva paolo limiti e abbasso i surfisti di “un mercoledì da leoni”.
a saperlo, per mimetizzarmi, mi sarei messo la cavigliera del dottor gibò. ma devo averla dimenticata nella borsa del calcetto.