“magari vi raggiungo più
tardi”.
pochissimi bagni salati ma
tanti bagni di semplicità.
cantare insieme “felicità a
momenti e futuro incerto”, “nostra piccola vita e nostro grande cuore”, e una
foto col maestro tonino (http://www.youtube.com/watch?v=caxi_te5vve&feature=related).
il gol di mattia, cinque
anni, su mio assist.
qualche “luna di città
d’agosto”.
di notte, le luci dei paesi
arrampicati che circondano l’autostrada ai piedi del monte più alto d’europa.
ridacchiare facendo la pipì
nei boschi.
il limone preso a morsi
sull’ultima rampa.
dimenticare alla svelta
parole come “riunione”, “scadenza”, “avviso di lettura”, “ritariamoci nel
pomeriggio” (queste ultime per sempre) e sostituirle con parole come “grappa
alle castagne”.
il cous cous in centro a
milano.
ascoltare il maestro ben in un castello dalle mie parti (http://www.youtube.com/watch?v=ffyzv0dsj40).
l’amico della baita e i suoi
rimedi da cerusico che aggiustano la schiena dai peggiori colpi di zaino o ventilatore.
una preghiera onesta.
il sorriso da assassine
delle nuotatrici sincronizzate.
il sorriso dolce della
medaglia d’oro col fucile.
la colazione che dura un’ora
e mezza.
emozionarsi se ti dicono che
sai stare “oltre la solita battaglia d’opinione”.
il lusso del non prendere il
ritmo, impegni e appuntamenti.
vivere “senza infiammarsi la
lela”, come diceva mia nonna.
“se io potessi starei sempre
in vacanza”, come dice una canzone.