giovedì 26 luglio 2012

siamo aperti tutto agosto, natale compreso


scappatodicasa non chiude mai, a costo di vendere il pane raffermo:

“non so perché. ma questa mattina, circa quattro mesi dopo l’ultima volta, ho richiuso il divano letto. sarà che il meccanismo s’era un po’ ingrippato, sarà che ero ingrippato io dal mix di ventilatori della notte, sarà che non mi ricordavo più come si faceva. fatto sta che insieme a reti e lenzuola quasi vengo ripiegato anch’io.
l’incidente si è però risolto in pochi secondi: sono uscito dalla trappola integro, salvo un paio di escoriazioni alle braccia e un principio di capriola.
mentre lottavo per liberarmi dalle fauci del mobiliere ho rivisto come in un flescbek tutta la mia vita, e ho anche guardato avanti: mi sono immaginato a passare l’estate incastrato in un divano letto, senza il sostegno neppure dell’estathè. sarebbe stata una vacanza davvero alternativa.
la prima della mia vita, credo”.

esatto, questo tra virgolette è lo stesso post che ho scritto e pubblicato due anni fa. che cosa vuoi da me? ho anche cambiato un po’ l’arrangiamento, aggiunto un paio di chili e di capelli grigi.
così inauguro una nuova rubrica per l’estate, la stagione delle repliche.
ma quelli del marketing m’hanno detto di non chiamarle repliche: loro suggeriscono “post on demand”. io dico “posticini al microonde”, “quattro post in padella”, oppure “post-schiscètta-bèlla-fiulètta-da-magnare-quando-te-pare”. e questi rilanciano con “scappato-gold. un casalingo rimasterizzato”.  
facciano loro. figurati se mi metto a questionare.
a me basta lavorare il meno possibile e bere un altro polase.

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martedì 17 luglio 2012

vacanze disperate – tre consigli isi per la tua estate


turismo religioso: la vacanza lavoro nella grotta di bernardette
conosco un tizio così sfigato che potrebbe morire affogato nella piscina di lourdes.
allora ho fatto una telefonata al priore e, nonostante abbiano un fatturato da sceicchi, mi ha confermato che a bordo vasca non ci sono bagnini.  
la proposta del nostro tur operetor è: vacanza-lavoro di una settimana nella grotta di bernardette. per un’offerta minima di cinquemila euro (in contanti, passo a prenderli vestito da sacrestano, grazie) hai la possibilità di stare sulla sdraio col fischietto in bocca a guardare i miracoli.
se vuoi la canottiera rossa da bagnino devi pagarla a parte: costa 50 euro (ho cercato di spuntare uno sconto al priore ma io i miracoli non li so fare).

turismo ambientale: alla scoperta dei segreti del monoloc a lavarmi la plastica
se ho vinto il premio di legambiente “marchesino degli imballaggi”, un motivo c’è. la mia misscion di casalingo prevede il massimo utilizzo di alimenti imballati, dal classico sofficino al tramezzino tonno e maionese consegnato a domicilio. inoltre, amo sorprendere le mie ospiti utilizzando solo stoviglie di plastica.
la proposta del nostro tur operetor è: vacanza-lavoro alla scoperta del monoloc a lavare e separare tutto il packaging che non hai mai osato chiedere.
se ti avanza tempo, l’aspirapolvere è dietro l’armadio (sì, il divudì con la copertina nera nascosto sotto l’aspirapolvere è un pornazzo. ma è non è mio). 

turismo digitale: niente passaporto, basta la passuord
ti lascio la passuord e fino a settembre il mio blog l’aggiorni tu.
io c’ho caldo e il cervello ridotto come quello di un animatore da villaggio turistico per sfizzeri (delle dimensioni di una rìcola in pratica. o, per te che ami i modi di dire popolari, come l’unica palla di fra’ giulio detto “il balìn”).
non ti chiedo tanto: basta che tu scriva le prime due farloccate che ti vengono in mente ogni dieci giorni. vanno bene anche “blog award” inventati, “sette cose di me” o le foto dei bambini di tua sorella. metti anche due commenti anonimi, visto che sei in ballo.
evita solo di scrivere robe che poi vado in galera io.

nessuno sfizzero e nessun animatore turistico sono stati maltrattati durante la stesura del post.
numero di sbadigli consigliati con la lettura: da cinque in su.
scappatodicasa.com è un blog di servizio per lettori stufi di sudare nell’area compresa tra il naso e il labbro superiore.

giovedì 5 luglio 2012

sudato e multato. porca botanica


per avere un blog “sul pezzo”, ho deciso di scrivere un post sul caldo pure io. mi siedo qua davanti al ventilatore e comincio.
anzi no, c’è troppa afa.
prendo l’ai-metiu e mi sposto al reparto surgelati del supermercato. scrivo da qui, in modalità mobail, allungato tra le spinacine e i cornetti algida.
ma finisco per fare incazzare l’addetto al reparto: dice che senza apposito imballaggio nei freezer non posso entrare.
torno mesto a casa cercando un guizzo per reagire.
mi alzo, scodinzolo per staccare la sedia dal culo e cerco un’idea, un’opportunità. magari sopra un albero. così mi ci arrampico e all’ombra tra le foglie, che ballano leggere a ogni impercettibile soffio, trovo sollievo dalla calura. i grossi rami mi massaggiano la schiena meglio della poltrona pseudo ergonomica dell’ufficio. alla musica ci pensano i passeri.
sto proprio bene.
ma tempo due minuti arriva il ranger che mi intima di scendere. “sulle piante siamo nati e sulle piante dobbiamo tornare – gli spiego dall’alto in basso. – mi è venuto il darwinismo di ritorno. salga anche lei che fa fresco e c’è ancora posto”.
mi risponde che vuole un documento e 120 euro.
“mi permetto di insistere, il futuro è qua – ribatto. – quando la mia teoria sarà riconosciuta le toccherà fare abiura come il papa”.
“venga giù immediatamente e mi segua precedendomi verso la caserma più vicina”, alza la voce il generale custer di ‘sto vivaio.
il solito burocrate in divisa, inutilmente autoritario, privo di visione e flessibilità, sordo all’evoluzione delle regole e del giardinaggio.
“e va bene, scendo. stia sereno però. e mandi pure la multa alla fondazione charles darwin o ai discendenti di italo calvino”.